. Missionario tra i greco-cattolici.                   

        Il 2 agosto 1918 si trovava nella comunità di Svata Hora quando fu trasferito a Brno. Fu una grande perdita per la comunità, poiché perdeva uno zelante operaio, molto amato anche dalla comunità, come si può dedurre dalle parole del cronista: "è partito un confratello amabile, zelante e sempre allegro, un infaticabile operaio". Secondo la sua testimonianza, trovandosi a Brno, nel marzo 1919, venne a conoscenza dal provinciale di Praga, P. Frantiska Mezírka, di essere stato scelto per andare a lavorare tra i greco-cattolici. Oltre le iniziali difficoltà per i preparativi di questa missione, era in corso la guerra polacco-ucraina, anche se alla fine tutto andò bene. Secondo l'annotazione di un consigliere generale, P.Hudeček, P.Trčka e anche P. Nekula, non sono diventati membri della provincia belga, ma sono rimasti membri della provincia di Praga. Ecco un ricordo di questi felici momenti di preparazione: "Nel marzo della quaresima del 1919 ho ricevuto la lettera del P. Provinciale. Apro e leggo: Il Reverendissimo P. Generale ha nominato Lei e P. Stanislav Nekula come missionari nella Halič, per i greco-cattolici. Partirete appena le condizioni lo permetteranno. Le auguro..."ecc. Gloria e grazie a Dio! Il permesso dei superiori, affinché possiamo aggregarci ai confratelli belgi, che lavorano tra i greco-cattolici, è qui! Il desiderio caloroso nutrito da gran tempo e per la cui realizzazione ho pregato spesso e ardentemente già durante gli studi nel seminario, di poter celebrare la Santa Liturgia una volta in rito orientale, offrire le mie forze per la santa Unione, sta per compiersi."


        Come ricorda personalmente P. Trčka, insieme a P. Nekula sono partiti per la Galizia sotto la protezione di Maria Vergine del Rosario. Sono arrivati a Leopolis sfiniti dal viaggio, ma felici di essere già a casa. I padri belgi rimasero molto contenti della loro venuta, si stupivano solo della rapidità con cui entrambi apprendevano la nuova lingua, il rito e la tradizione. Qui P. Dominik ha ricevuto il nome di Metodij. In tutto li guidava soprattutto P. Nikolaj Čarnecky, che in questo periodo era novizo. Questi cambiamenti, pur essendo da tempo desiderati ardemente, tuttavia non furono facili. Lui stesso scrive: "Confesso che mi è entrata nel cuore una certa ansietà, quando ho celebrato l'ultima volta la santa messa latina. Nel rito latino sono stato educato, otto anni e mezzo, ho celebrato la santa messa e adesso per l'ultima volta! Ma lo sguardo verso il futuro ha fugato ogni ansietà! Ormai domani! E questo felice domani è venuto! Era la festa del gran martire Dimitrios il Tessalonicese. Nei miei pensieri ritornai al momento quando in Moravia per la prima volta dalla bocca dei santi fratelli di Tessalonica, uscirono le parole solenni della Santissima Liturgia: Benedetto il regno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen! Ringraziavo il Signore della grazia di celebrare il Sacrificio neotestamentario in lingua slava e di sacrificarmi per l'Unità."

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